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Presentazione della rivista
di Giovanna Celia
Gentili colleghi è un piacere per me presentare la
rivista “psicologia clinica e psicoterapia oggi” . Questa
rivista nasce dalla volontà e dalla determinazione di un
gruppo di lavoro che oggi più che mai crede nel sostenere la specificità tecnica e scientifica della pratica clinica e della psicoterapia.
Assistiamo negli ultimi anni a strani fenomeni, che ci
trascinano indietro nel tempo a quando la psicoterapia
era confusa, ai due estremi, o con un chiacchiericcio bonario tra persone oppure a qualcosa di magico e un po’
legato a qualche stregoneria. Se da una parte ci accorgiamo che il linguaggio psicologico è divenuto parte
della lingua nazionale e dunque di uso comune, si sente
dire da chiunque di depressione, psicosi e isteria, senza
che si accompagni all’uso del termine una conoscenza
tecnica della parola, dall’altra ci accorgiamo che invece
di andare avanti torniamo indietro. Da un po’ si assiste
con sconcerto alla pubblicazione di libri, articoli e riviste
di psicologia e/o di psicoterapia che hanno l’ambizione
di arrivare al grande pubblico e che ambiscono a diventare best seller o riviste che concorrono ai magazine di
moda o di sport. Temo ci sia un errore o quantomeno lo
spero. Negli ultimi tempi nella mia esperienza di clinica
e formatrice sento spesso dire, dalle più diverse categorie professionali (insegnati, educatori, avvocati ecc)
affermazioni del tipo “io sono un po’ psicologo perché
ci so fare con le persone” come se la psicologia fosse
un aggettivo e non una disciplina scientifica. Non si può
essere un po’ medico o un po’ ingegnere tanto meno
un po’ psicologo. I media non ci aiutano, sempre più popolati da colleghi che hanno speso buona parte della
loro vita nello studio e nella pratica psicoterapica e che
si prestano, forse solo per amore di popolarità, sul finire della loro carriera a dare giudizi e interpretazioni a
“buon mercato” a questo o quello talk show in merito ai
fatti o, come scrive Cerami, “fattacci” del nostro tempo.
Questa grande diffusione mediatica dello psicologo e
della psicoterapia non da dignità alla disciplina piuttosto glie la sottrae. La psicologia clinica e la psicoterapia hanno una lunga ed importante tradizione di studi
scientifici e ricerche di illustri studiosi ed è nostro dovere come psicoterapeuti-clinici e, formatori di nuove
generazioni di terapeuti, salvaguardare e sviluppare le
basi etiche, deontologiche e soprattutto scientifiche
di questa disciplina e delle sue importanti applicazioni. Il tempo contemporaneo è schiacciante, la grave
crisi economica in cui versa il nostro paese e, non solo,
trasforma le relazione e forgia personalità improntate
alla superficialità, al guadagno, all’assunzione di ruoli
istituzionali finalizzati al potere e non all’intelletto e/o
all’amore per la cultura e la conoscenza. Tutto questo è
molto pericoloso e va conosciuto per essere esorcizzato. La rivista che presento non vuole avere il carattere
di un magazine vuole avere dignità scientifica e essere
di utile, spero, uso per le professioni d’aiuto. La rivista si
compone di diverse sezioni e può ospitare varie tipologie di contributi e di aggiornamenti. La rivista ospita
complessivamente nove sezioni. La sezione Psicoteoria
ospita lavori di tipo teorico, tipo rassegne critiche di
letteratura e/o studi che propongono modelli concettuali ed ipotesi interpretative originali. La sezione Psicoempiria ospita ricerche relative all’ambito psicologico
nel suo complesso e/o all’ambito dell’intervento clinico basate su dati originali. La sezione Il punto di vista
ospita commenti, articoli o interviste di autori di fama
e/o esponenti istituzionali sul tema del numero o su
eventi culturali legati alla professione psicoterapica. La
sezione Traduzioni ospita traduzioni di lavori della letteratura internazionale di rilevante interesse scientificoprofessionale. La sezione Schede informative propone
aggiornamenti su aspetti salienti della professione dello psicologo e dello psicoterapeuta, ad esempio nuove
prospettive lavorative, cambiamenti normativi, nozioni
amministrative e/o fiscali, whorkshop, corsi di formazione e/o master. Ancora la sezione Recensioni raccoglie
recensioni di monografie e/o collettanee. La sezione la
finestra sul mondo presenta l’esperienza di professionisti che hanno partecipato a corsi di formazione/aggiornamento in Italia in Europa o all’estero e vogliono
comunicare ai colleghi impressioni, confronti tra i modelli e le prassi di intervento rispetto a specifici settori
di cura e ricerca. La sezione Esperienze ospita lavori di
presentazione e commento di casi clinici di colleghi di
ogni orientamento. E infine la sezione L’approccio strategico integrato ospita lavori teorici e/o di intervento
inerenti il modello strategico integrato. Questa sezione
è un po’ il cuore della rivista stessa che ha nel suo comitato di redazione diversi colleghi che afferiscono a
questo modello di intervento terapeutico pur avendo
provenienze formative diverse in origine. I modelli oltre
ad avere strumenti, tecniche e prassi operative hanno
bisogno di una forte impalcatura teorica che noi speriamo di promuovere e sviluppare anche attraverso questa sezione. Abbiamo volutamente destinato una sola
sezione a questo scopo in quanto vogliamo una rivista
che non abbia nel suo complesso una unica rigida identità teorico-metodologica ma sia in aperta e costante
comunicazione con modelli e applicazioni differenti.
PRESENTAZIONE DELLA RIVISTA
G
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La nostra rivista ha una serie di obiettivi ambiziosi ed è
destinata a psicologi, psicoterapeuti, educatori ed operatori sociali, siano essi professionisti o in formazione.
In primo luogo, la rivista si propone di ampliare il dibattito sulla psicologia clinica e sulla pratica psicoterapica,
mantenendo fermi, oggi più che mai, i criteri di deontologia ed etica professionale. Alla luce di quanto detto
sulla triste evoluzione della disciplina, crediamo che,
accanto ad un mutamento della sociètà, vi sia stato anche un mutamento della domanda clinica che, evidentemente, richiede una accurata e sistematica riflessione
da parte dei diversi operatori della disciplina.
In realtà, è necessario rianalizzare i termini del setting,
dell’analisi della domanda, dei tempi e delle modalità
di intervento clinico. Infatti, alle prese con la crescente
variabilità di contesti e problemi psicosociali da affrontare, sempre più psicologi e psicoterapeuti si ritrovano
nella sistematica necessità di adattare le loro conoscenze e strategie di intervento; di interpretare nuovi problemi; di ampliare il repertorio di modelli e strumenti
che posseggono; di acquisire nuovi strumenti di verifica
e standard di qualificazione; di confrontarsi con il lavoro di colleghi nazionali ed internazionali. Questa rivista
si propone di essere il “luogo” e l’opportunità per fare
questo.
La rivista “Psicologia clinica e psicoterapia oggi” vuole
essere lo strumento di cui studiosi, ricercatori e professionisti del settore potranno servirsi per contribuire a
tracciare linee guida, strategie e modelli di intervento
della disciplina.
Dal nostro punto di vista, è possibile, anzi è auspicabile,
immaginare che in futuro, la psicoterapia, come la psicologia, possa trovare un linguaggio comune, in grado
di spiegare, contemporaneamente, i diversi livelli di funzionamento e di complessità dell’ essere umano.
Ritengo che un progetto di integrazione, coerente e
a lungo termine, possa nascere proprio dal confronto
e dall’interscambio fra le diverse teorie cliniche, in cui
ogni approccio psicoterapeutico tende a privilegiare alcuni aspetti del funzionamento psichico sottovalutandone o sottoutilizzandone altri. In tal senso, la disamina
di approcci e metodi di lavoro provenienti da modelli
terapeutici diversi può senza dubbio aiutare lo sviluppo
di una metodologia integrata che contenga, al tempo
stesso, sia la struttura dell’ortodossia sia la creatività
dell’eclettismo.
Oggi, sono sempre di più, i settori che richiedono l’intervento di uno psicologo clinico o di uno psicoterapeuta capace di affrontare problematiche sempre più
complesse. Tra questi vi è il settore medico, in particolare delle malattie croniche e degenerative. Attualmente,
è cresciuta la domanda di un intervento psicologico di
tipo specialistico nel settore della dialisi, delle malattie
diabetiche, delle malattie cardiache, dell’oncologia, delle leucemie. Questa realtà professionale, mette noi psicoterapeuti nella posizione di attuare un aiuto significativo nella lotta di queste malattie e nella promozione
della qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.
In quest’ottica, un aiuto psicologico non può non fare
riferimento alle complesse dinamiche organizzative e
di sistema dei servizi pubblici e privati, delle dinamiche
intrapsichiche ed interpersonali dei soggetti malati cronici e delle loro dinamiche familiari.
Come si può ben capire si tratta di un’altra grande sfida
per la nostra professione clinica. D’altra parte, consapevole di quanto i propositi della rivista siano complessi
ed ambiziosi, resta la convinzione che quelli prospettati
siano i futuri obiettivi che la psicoterapia deve porsi.
In questo contesto, colgo l’occasione per rinnovare
ulteriormente la fiducia e la stima verso i colleghi della redazione, che saranno risorse indispensabili nello
svolgimento di questa impresa. Il comitato di redazione della rivista rappresenta esso stesso un esempio di
integrazione su modelli teorici e provenienze cliniche
diverse che hanno trovato con equilibrio ed efficacia
spazi e modalità integrate di intervento e di comunicazione. Il nostro comitato di redazione è, infatti, il gruppo
docente della Scupsis, Scuola di Psicoterapia strategicointegrata di Roma e lavora con armonia e dedizione alla
formazione di colleghi psicologi e medici e allo sviluppo del modello strategico-integrato.
L’energia di questo gruppo, la sua apertura insieme alla
sua solidità sono le basi su cui si fondano gli obbiettivi e
i buoni auspici di questa avventura editoriale.
Giovanna Celia